Mehr über die Idee Sonnenuhr im Tessin im Gold'Or 10/08...
Questo blog vuole essere uno spazio aperto di discussione basato sull'idea progetto di realizzare una meridiana sulla Piazza Grande di Locarno(CH)
lunedì 8 dicembre 2008
Der Goldschmied und die Sonnenuhr
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lunedì 24 novembre 2008
domenica 26 ottobre 2008
venerdì 24 ottobre 2008
giovedì 16 ottobre 2008
mercoledì 15 ottobre 2008
LOCARNO
Piazza Grande resta com’è
Il Municipio di Locarno ha deciso di rinunciare (almeno per il momento) al progetto Snozzi per la sistemazione di Piazza Grande: verrà eseguito solo un lifting per migliorare alcuni aspetti del «salotto» locarnese, ora che è stato pedonalizzato. Una rinuncia che permette di risparmiare un bel gruzzolo: almeno una decina di milioni di franchi, considerando anche i lavori di sottostruttura. (foto Nicola Demaldi)
ANCHE COSÌ UNA MERAVIGLIA
di BARBARA GIANETTI LORENZETTI
Bella. Bella così. Basta che si tolgano di mezzo le automobili. Da tempo i sondaggi sul futuro di Piazza Grande finivano con una maggioranza di interpellati convinta che per rendere giustizia al centro locarnese bastasse eliminare traffico e parcheggi. Un’idea che, dopo attente valutazioni, anche il Municipio ha fatto propria, meritandosi un plauso. Al di là delle qualità architettoniche (e affettive)del cuore cittadino, la recente decisione ha il sapore di un saggio ridimensionamento. Per anni, infatti, i discorsi attorno a Piazza Grande parevano riferiti a realtà ben diverse dalla nostra. Quasi a paragonarla a spazi come Piazza San Pietro o Alexanderplatz. Ora, finalmente, siamo tornati sulla terra, rendendoci conto che il nostro salotto è bello, sì, ma non è l’ottava meraviglia del mondo. Che è una piazza, come ce ne sono altre, e che per valorizzarla bastava restituirla alla gente. E la gente se n’è subito riappropriata, riempiendola di vita e apprezzandola così com’è. Bravo, dunque, il Municipio a tornare sui suoi passi, dimostrando l’intelligenza di chi sa cambiare idea; destinando le poche risorse a disposizione ad operazioni più necessarie. Ma il capitolo non è ovviamente chiuso qui. Per render giustizia fino in fondo al centro cittadino mancano ancora qualche piccolo intervento e un accurato lavoro di selezione. Il primo dovrà riguardare – e l’ Esecutivo ha già dato garanzie in tal senso – l’arredo urbano, coinvolgendo giocoforza anche i privati. Da rivedere, ad esempio, le terrazze dei ristoranti e, soprattutto, la qualità delle loro coperture. O, ancora, le insegne di bar e negozi, di cui, come è regola in molte piazze d’ Italia (Verona, Trento e Pavia insegnano), c’è chi suggerisce la completa eliminazione. Senza contare l’aspetto di tutti quegli elementi mobili (dai palchi alle transenne) utilizzati per le manifestazioni. Ed è a queste ultime, infine, che si riferisce l’auspicato lavoro di selezione. Perché è giusto animare la Piazza, ma non a tutti i costi.
Il Municipio rinuncia al progetto Snozzi per la sistemazione
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BELLA E ANIMATA Anche senza procedere col progetto Snozzi Piazza Grande è già bella e popolata di gente così com’è. (foto Maffi) |
giovedì 9 ottobre 2008
martedì 7 ottobre 2008
martedì 19 febbraio 2008
Articolo tratto dal CdT del 19/02/08
UNA MERIDIANA FORMATO PIAZZA GRANDE
ROLANDO ULMI *
Parto dal 1989, anno dell’esposizione al pubblico dei progetti per la sistemazione di Largo Zorzi/Piazza Grande Locarno. Ha vinto giustamente il progetto dell’architetto Snozzi, che, a differenza di tutti gli altri partecipanti, ha riconsegnato la planimetria dell’intera area con un minimo di linee di penna, quasi vergine, accompagnata però da chiare linee concettuali: le linee tracciate sulla mappa indicavano il limite della piazza pedonale e nel contempo la strada d’accesso, dall’incrocio del Debarcadero alla Posta, strada riservata ai mezzi pubblici (in qualche modo zona di «sbarco» e «imbarco »). Il resto – l’intera area di Largo Zorzi e Piazza Grande – era rigorosamente pedonale (nessun attraversamento, neanche per imboccare vie delle Monache), libera e vuota, e senza nessun accenno ad un pavimento decorativo e ad arredo urbano. Gli altri invece – me compreso – fecero esibizione di ogni tipo di proposte, tra cui anche estrose, fantascientifiche e bizzarre, per «abbellire» e «arredare » la piazza e «decorarne» il pavimento, come se una piazza non dovesse limitarsi ad essere una piazza, una piazza, una piazza… nient’altro che una piazza. E penso sempre alla stupenda piazza, dal lago alla Motta, che fu al tempo del Leucht e della sua veduta: una piazza definita dalle case e dagli alberi ai lati, e dal gioco della luce e delle ombre. Vuota, vuota, vuota… per dirla con Livio Vacchini. Passato il concorso, anche Snozzi, dovendo rielaborare il progetto, si era messo ad «abbellire », «arredare» e «decorare»: dal suo meritato primo premio è sceso al nostro livello e ha prodotto quello che da allora è comunemente chiamato «progetto Snozzi». D’accordo, volendo seguire la lezione del pavimento esistente, composto di ciottoli e strisce carraie di granito (modello che è esemplarmente rappresentato dalla piazza di Vigevano), alcuni partecipanti al concorso – e s uccessivamente anche Snozzi – hanno pensato di lavorare con questi due elementi, in chiave moderna, per prendere due piccioni con una fava: 1. creare passaggi comodi intercalati all’acciottolato e 2. decorare il pavimento con un piacevole disegno (io per esempio avevo tentato con una rete romboidale che mettesse d’accordo le varie direzioni della complessa configurazione planimetrica della piazza); Snozzi, nella rielaborazione, aveva scelto passaggi perpendicolari rispetto alle due direzioni principali delle due piazze, risolvendo il conflitto che nasceva nella zona d’incontro, mediante un grande palco rotondo davanti al Municipio, con cui interrompere lo scontro delle due direzioni.
Dopo molti tentativi, cominciati vent’anni fa, di inserire un gioco di linee geometriche in una superficie estremamente irregolare e restia come quella di Piazza Grande, ecco finalmente una soluzione convincente: le linee della meridiana disegnate nel fotomontaggio (vedi CdT del 13 febbraio); questa piazza di forma anomala (né rettangolare, né altrimenti geo-metricamente definibile) sembra fatta apposta per questa meridiana. È come se non fossero stati il lago prima e la Maggia poi a dare la forma a questa piazza, ma come se un antico «progettista» avesse usato come matrice occulta il reticolato di una grande meridiana, questa meridiana. Merito di Armando Good di averlo messo in luce (nella luce del sole, appunto). Il risultato è perfetto (le linee trasversali, se inserite in fasce di granito, rispondono anche all’esigenza di camminamenti pedonali).
* Architetto, Minusio